Momperone
MACROZONA DI TORTONA
cap 15050
indirizzo: piazza I maggio, 2
telefono: + 39 0131 784675
indirizzo di posta elettronica: [email protected]; [email protected]
sito internet: www.comunemomperone.it
popolazione: 223
altitudine: min. mt. 279 – max mt. 481
tipologia: collina
Storia
Su un dolce declivio alla destra del Torrente Curone sorge Momperone il cui territorio di hare 860, si estende, con le numerose frazioni, sui due versanti collinari della valle. Momperone noto anche per le sue cave di marna è citato per la prima volta nel 1220 all’epoca dell’Imperatore Federico II di Svevia. Feudo dei Guidobono Cavalchini dal 1466 alla fine del VII secolo, il paese era sovrastato da un castello oggi non più esistente. Caratterizzato da un’economia prevalentemente agricola , può vantare ottime vigne di Barbera, Cortese e Timorasso nonché mele e pesche della Val Curone.
Turismo attivo
Il Comune ha predisposto dei percorsi di difficoltà media adatti ad ogni età da effettuarsi sia a piedi che in bicicletta così da ammirare le bellezze naturalistiche e il territorio. Nei percorsi si possono osservare alcune cappelle votive, le fonti di acqua sulfurea ed è possibile utilizzare l’area verde attrezzata per un pic-nic. Per gli appassionati è presente anche un maneggio con passeggiate a cavallo per i più esperti o lezioni per chi vuole diventarlo. E’ disponibile il campo pratica all’interno dell’impianto golfistico a 18 buche denominato “Golf & Country Val Curone Srl” – Via Carona – tel. +39 333 9440877 fax. +39 035 784123 – [email protected].
Cosa vedere
La Parrocchiale dei Santi Pietro e Vittore in stile barocco con interessanti altari in marmo, edificata nel corso del XV secolo,su un edificio preesistente dedicato al solo San Vittore, testimoniato sin dal XII secolo. Fu nel 1497 che i marchesi Guidobono decisero di adibire al culto la cappella di San Pietro, che ha conservato così la doppia intitolazione (Vittore infatti è il Santo patrono del paese). In Località Mulino sorge l’unico mulino ad acqua in attività della valle. Si tratta di un mulino feudale a due palmenti con macine francesi già citato in un documento del 1542
Cosa gustare
La ricetta tramandata dalle nonne è sicuramente un primo piatto chiamato “Malfatti” un piatto cosiddetto “povero” a base di bietole, formaggio, uova, ecc. La stessa ricetta viene proposta da tutti gli agriturismi presenti sul nostro territorio e servita in due serate organizzate dalla locale A.T. Pro Loco nei mesi estivi. Ingredienti : 3 o 4 uova 500 g. pane grattugiato 100 g. formaggio grana grattugiato ½ litro di latte 1 Kg. Bietole prezzemolo q.b. olio – 100 g di burro – 1 spicchio di aglio – 1 presa di sale Preparazione: Cuocere le bietole in acqua, quindi una volta cotte, farle soffriggere con aglio – prezzemolo – burro – olio. Passare questo composto nel tritatutto. Nel frattempo fare ammorbidire del pane secco nel latte e quindi cuocerlo a fuoco basso per cinque minuti. Impastare quindi il tutto con il formaggio grattugiato , le uova ed il pane grattugiato. Quando tutti i componenti si sono bene amalgamati preparare a mano i malfatti formando dei piccoli segmenti della lunghezza di 5 cm. Una volta preparati cuocerli in acqua bollente, quando i malfatti salgono in superficie sono cotti, scolarli e condirli con un buon ragù di carne oppure anche solo con burro e salvia. Si possono inoltre gustare nella nostra zona ottimi agnolotti, salumi,selvaggina, frutta.