Storia della Cittadella di Alessandria

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L’era delle fortificazioni: la Cittadella di Alessandria

In Europa l’epoca delle fortificazioni è finita da molto tempo. Nate con lo scopo di proteggere i confini cittadini da potenziali invasioni esterne, le fortificazioni sono perdurate nei secoli sino a divenire ai giorni nostri dei veri e propri monumenti a cielo aperto.

I rinforzi in muratura iniziarono a cadere in disuso nel corso del XIX secolo per cause differenti: in primo luogo, le fortificazioni divennero obsolete a causa del progredire delle tecnologie di guerra, in grado di superare senza difficoltà alcuna le fortezze costruite in epoche lontane; in secondo luogo, sempre durante l’Ottocento iniziò a diffondersi una politica maggiormente collaborazionista e pacifista tra le varie nazioni dell’Europa, preferendo quindi dismettere quelle difese che per secoli avevano protetto i confini delle città e dei comuni di maggior interesse politico-urbanistico.

Tuttavia, ancora oggi è possibile osservare in numerosi paesi europei quelle che un tempo erano le fortezze difensive di regni e imperi, con le cinte murarie ancora esistenti e parzialmente integre.

Un esempio perfetto è dato dalla celebre Cittadella di Alessandria, fortificazione tuttora in piedi e conservata in maniera pressoché impeccabile.

Localizzata nel basso Piemonte, la Cittadella venne eretta dai Savoia nel lontano XVIII secolo in qualità di fortificazione permanente. Ma per quale motivo il monumento venne messo in piedi proprio nella città di Alessandria? E in che modo la costruzione si è mantenuta intatta sino ad oggi?

Caratteristiche della Cittadella

Prima di addentrarci nella storia densa e articolata della Cittadella, analizziamone le caratteristiche specifiche.

La Cittadella sorge a circa due chilometri da quello che oggi è il Municipio del paese, il che testimonia fin da subito la centralità urbana della fortezza.

La sua costruzione venne stabilita dai Savoia, allora facente parte del Regno di Sardegna, affinché la stessa potesse fungere da fortificazione difensiva nei confronti di possibili attacchi esterni.

Per via della sua particolare collocazione urbanistica, la città di Alessandria è sempre stata soggetta a scorribande da parte di popoli provenienti sia dal nord (Milano) che da ovest, con gli eserciti spagnoli che dominarono lungo tutta la penisola italiana dal XVI secolo in poi. La posizione strategica del paese convinse quindi i Savoia a stanziare i fondi per la costruzione, la quale ebbe inizio nel 1732 su progetto dell’architetto Ignazio Bertola.

Caratterizzata da una pianta stellare, la Cittadella venne eretta con mattoni, pietra e terrapieni rispettando il tipico procedimento costruttivo delle fortificazioni alla moderna, vale a dire una particolare tipologia di fortezza in grado di difendere dagli attacchi sempre più strategici dell’artiglieria nemica.

Nello specifico, la Cittadella di Alessandria vanta sei fronti con bastioni collegati tra loro da cortine rettilinee, con tanto di gallerie facilmente percorribili.

La storia della Cittadella

La Cittadella di Alessandria andò a far parte di quel complesso di fortificazioni architettoniche mirate alla difesa dei territori sabaudi, con edifici che, come la stessa Cittadella, sorgevano nel territorio dell’attuale Piemonte.

La sua costruzione si protrasse per circa quindici anni, periodo nel quale la difesa militare dei Savoia venne lentamente perfezionata per fare spazio alle nuove aree militari.

Al termine della prima fase dei lavori la Cittadella copriva una superficie di circa 60 ettari, con il lato più lungo che correva a fianco del fiume Tanaro. Per quanto oggi la si possa osservare integra e in un buono stato di salute, è sbagliato pensare che la fortezza sia stata esente da attacchi da parte del nemico. Tutt’altro.

Nello specifico, si riscontrano attacchi già nel 1745, quando la Cittadella era ancora in fase di completamento, e nel 1799, bombardata in maniera piuttosto grave.

Fu grazie all’occupazione francese da parte di Napoleone che la fortificazione venne ulteriormente ampliata: l’intervento del generale la rese una delle fortezze più moderne di tutta l’Europa, in grado di vantare un apparato difensivo di tutto rispetto.

Storia recente della Cittadella

La Cittadella rimase quindi in mano ai francesi per tutta la durata dell’occupazione del suolo italiano, e fu solamente in seguito all’intervento dell’esercito austriaco che la fortezza venne restituita al Regno di Sardegna.

I Savoia ebbero quindi nuovamente modo di sfruttare la fortificazione a scopi difensivi, potendo contare sulla stessa per gran parte del XIX secolo. Si arriva quindi al XX secolo, quando parte delle fortezze presenti sul suolo italiano viene dismessa dal Genio militare.

Non fu il caso della Cittadella, la quale venne sfruttata ancora nel corso della seconda guerra mondiale in qualità di fortificazione di difesa (venendo, tra le altre cose, occupata anche dai tedeschi). Il conflitto portò con sé nuovi bombardamenti, i quali causarono ulteriori danni alla fortificazione, senza però andare a intaccare in profondità quella che è la struttura della fortezza.

La Cittadella è quindi riuscita a sopravvivere per decenni e decenni grazie soprattutto ad una politica di valorizzazione e tutela del bene in questione.